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BRAVI GENITORI SI NASCE O SI DIVENTA?

E’ la domanda che mi ha fatto un’amica, incerta se avere o meno figli, e preoccupata di non essere all’altezza di un ruolo che sappiamo bene non essere affatto semplice.

Credere che avere dei figli significhi automaticamente diventare genitori, è un’idea errata. Genitori non si nasce, e non sempre lo si diventa. Ma questo non vuol dire che non si possa fare molto per i propri figli.

Il ruolo del genitore è una continua scoperta che richiede impegno e consapevolezza. E che va affrontato insieme ai figli. Fare errori è naturale ed è proprio attraverso questi che si conquistano le vittorie, che si diventa più maturi.

Quante volte mi sono sentita spaesata, quante ho perso la pazienza, quante ancora non mi sono sentita all’altezza: ma essere genitori presuppone anche questo, affrontare ciò che accade con equilibrio, mettendosi sempre in discussione.

Ecco dunque 5 pratici consigli, frutto di mie prove ed errori, per diventare genitori migliori.

Sii sincero con te stesso. Se sei una persona irascibile, inutile stupirti se tuo figlio alza la voce, sicuramente lo hai fatto prima tu. Se sei una persona particolarmente ansiosa, inutile arrabbiarti con tua figlia se non ascolta i tuoi consigli, lei non è te. La prima cosa da fare è capire chi sei veramente, e liberarti dai tuoi condizionamenti. D’altronde, prima o poi, qualcuno la catena la deve interrompere. Perché non puoi essere tu? Nel momento in cui ti riconosci per ciò che sei, hai davvero la possibilità di essere ciò che vuoi.

Ti racconto una mia esperienza. Una mia cliente, madre perennemente arrabbiata con il proprio figlio, era solita sgridarlo spesso, anche per dei non nulla, e più urlava più il figlio metteva volutamente in atto comportamenti che la facevano ancor più infuriare. Era diventato una sorta di gioco al massacro. Fino a che lei si accorse di quanta rabbia covava e capendolo ha iniziato ad osservare le cose da una prospettiva diversa. A rendersi conto che erano le sue parole, il suo modo irruento a ferire il figlio. Tutto il resto era una conseguenza.

Non stufarti mai di dialogare in famiglia. In casa non deve mai mancare il dialogo, qualunque età possa avere il bambino. Parlare con il proprio figlio è importante sia quando ha due anni sia quando diventa più grande. Il dialogo crea relazione e fiducia, aiuta a conquistare equilibri ma anche a conoscere meglio il carattere del proprio figlio. Che sia una discussione con un compagno di scuola, un desiderio o un momento di sconforto: parlare insieme porta a costruire un rapporto solido e sereno, in cui si può comprendere disagi, insicurezze o anche di abilità e piccoli talenti.

Imparare ad ascoltare. Un bravo genitore ha il compito di ascoltare cosa ha da raccontare il proprio figlio. Il resoconto di cosa ha fatto a scuola o nelle ore fuori casa, o una discussione con un amico. Ascoltare i segnali di un figlio aiuta a riconoscere meglio i suoi stati d’animo e a creare quel dialogo così tanto importante in un rapporto.

Rendilo autonomo. Un figlio deve imparare a essere indipendente già da quando è piccolo. In ogni fase della crescita deve essere capace di trovare una soluzione a un problema e affrontarlo, sempre con il sostegno della mamma e del papà. Il compito del genitore è questo: vivere i problemi del figlio di riflesso, senza sostituirsi a lui. Un buon genitore aiuta il proprio figlio a superare un ostacolo, gli sta vicino e lo supporta ma non prende mai il suo posto.

Sii curioso verso i suoi interessi. E’ importante mostrare attenzione per le passioni dei figli, infondendo fiducia nelle loro capacità, ma anche consapevolezza.

Insomma, essere bravi genitori significa intraprendere un percorso con il proprio bambino e con se stessi, nutrire il rapporto giorno dopo giorno per portare in famiglia serenità ed equilibrio interiore. Senza aver paura di fare errori. L’importante è saperli e volerli riconoscere.